Paff!
Oggi vi lancio un post con i progressi di questo ritratto ricamato.
Presumibilmente guardando il post precedente potrebbe sembrare che non sia andata molto avanti e che sia estremamente lenta.
In effetti lenta lo sono, ma sono convinta che il ricamo non possa essere un’ attività compulsiva e associata all’iper produzione.
Oddio, in realtà lo penso di tutto quello che propongo, ma a maggior ragione in questo ambito: pondero attentamente ogni punto, ogni sfumatura.
Quando a fine giornata guardo il ricamo mi pongo mille domande, a volte vedo un mare di difetti, mi sembra di aver “toppato” i punti; allora so che devo staccare. Ho imparato che devo riguardarlo a mente fredda e funziona! Mi innamoro nuovamente dei punti, della piega presa.
Oggi sono in amore per l’effetto materico dei punti, per il fondersi di fili di colori differenti, per il rilievo creato dallo spessore dei punti. Ieri sera questi elementi mi disturbavano 😄
Quanto è bello il tratteggio? lo amavo a matita quando ero alla scuola d’arte e dovevo creare volumi e ombre. Lo amo ora, in filo colorato, così corposo e pieno.
Ma ditemi, arrivate anche voi a un momento di saturazione, al bisogno di staccare un paio d’ore per rivedere la situazione con occhi nuovi? Non parlo solo di ricamo, questo penso sia un metodo che funzioni sempre. Quando vi succede, cosa fate?
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Con un altro paff! vi saluto: alla prossima!